La perdita di capelli, nota come calvizie o alopecia, è un naturale problema fisico che con l’avanzare dell’età diventa sempre più comune. Secondo le statistiche infatti si hanno:
- Il 40% di chance di perdere i capelli in modo rilevante entro i 35 anni;
- Il 65% di chance di perdere i capelli in modo rilevante entro i 60 anni;
- Il 70% di chance di perdere i capelli in modo rilevante entro gli 80 anni;
- l’80% di chance di perdere i capelli in modo rilevante entro gli 85 anni;
Mentre da un punto di vista puramente salutare è difficile incorrere in problemi o malattie particolari a seguito della calvizie, è però vero che se ne risentirà molto da un punto di vista psicologico ed estetico. Perdere i capelli è uno shock per la maggior parte di noi!
In base all’età del paziente, al sesso e allo stadio di calvizie con cui si presenta è possibile trovare più rimedi atti a rallentare la perdita dei capelli o a ridurne il suo impatto. Per risultati migliori è consigliato di rivolgersi ad un tema di tricologi esperto non appena si nota una caduta di capelli anomala e sostenuta nel tempo, al fine di poter trovare il rimedio più efficace e meno invasivo possibile.
Quali sono i principali tipi di calvizie e alopecia?
Esistono molte varietà di calvizie e alopecia, che differiscono principalmente per come si sviluppano nel paziente. Le principali sono:
- Alopecia Androgenetica
- Alopecia Areata
- Telogen Effluvium
- Alopecia seborroica
- Alopecia da forfora
- Alopecia cicatriziale secondaria a lupus eritematoso
- Alopecia psicogena (da stress)
- Alopecia decalvante
- Calvizie stagionale
Quali sono i sintomi più comuni della calvizie?
Il prurito rappresenta, dopo la perdita di capelli, uno dei sintomi più comuni di chi soffre di calvizie e alopecia. La necessità di grattarsi infatti è spesso causata dalla produzione in eccesso di sebo che va ad intasare i follicoli dei capelli, i quali nel tempo si assottiglieranno per poi cadere e non ricrescere più. Va fatta particolare attenzione al prurito, soprattutto se diventa così frequente da portare a dolore!
Come si “misura” la calvizie?
Il metodo più usato e accurato per misurare l’avanzare di una calvizie è rappresentato dalla scala di Hamilton-Norwood, ideata negli anni 50 per poi essere aggiornata al suo formato attuale negli anni 70 è viene adoperata regolarmente dai medici per valutare la gravità della calvizie, che vengono classificate in 7 stadi:
- Stadio I: Piccola o nessuna recessione dell’attaccatura dei capelli.
- Stadio II: aree triangolari, spesso simmetriche, di recessione sull’attaccatura frontotemporale.
- Stadio III: perdita di capelli abbastanza piccola da essere considerata calvizie secondo Norwood. Ci sono simmetriche recessioni profonde alle tempie che sono scarsamente coperte da capelli o calvi. III vertice: la caduta dei capelli è principalmente dalla parte superiore della testa (vertice) con una recessione limitata dell’attaccatura frontotemporale che non supera la recessione osservata in III.
- Stadio IV: recessione frontotemporale più grave rispetto al III e vi sono peli radi o assenti sul vertice. Le due aree di caduta dei capelli sono separate da una fascia di capelli moderatamente densi che si estende sulla parte superiore. Questa fascia si collega con la frangia a pelo lungo ai lati del cuoio capelluto.
- Stadio V: L’area di perdita dei capelli del vertice è separata dall’area frontotemporale ma è meno distinta. La sottile fascia di capelli sulla corona è più stretta e le aree vertici e frontotemporali della caduta dei capelli sono più grandi.
- Stadio VI: Il ponte di capelli che attraversa la corona è sparito e rimangono solo capelli radi. Le aree frontotemporali e del vertice sono unite e l’estensione della perdita di capelli è maggiore.
- Stadio VII: La forma più grave di perdita di capelli e solo una sottile fascia di capelli a forma di ferro di cavallo rimane sui lati e sul retro del cuoio capelluto. I capelli rimanenti di solito vanno bene e non sono densi. Variante A: IIA: l’attaccatura dei capelli è anteriore al piano coronale 2 cm anteriore al meato uditivo esterno. IIIA: l’attaccatura dei capelli è tornata a un punto compreso tra il limite dell’AII e il livello del meato uditivo esterno. IVA: L’attaccatura si è ritirata oltre il meato uditivo esterno ma non ha raggiunto il vertice. VA: L’area della perdita di capelli include il vertice. La perdita di capelli più grave di VA non può essere distinta dai tipi VI o VII.
Calvizie femminile: più comune di quanto non si pensi!
L’Alopecia androgenica è spesso associata all’uomo, ma anche le donne ne possono soffrire, soprattutto con l’arrivo della menopausa e durante una gravidanza.
La caduta dei capelli interessa infatti ben il 40% delle donne e può impattare molto negativamente sulla sfera psichica di una donna.
Molto comune è l’assottigliamento del bulbo dovuta ad una carenza ormonale, in particolare dell’estrone, che attiva le cellule staminali e controlla la durata dell’#anagen (fase di crescita) del capello. Una sua diminuzione (in genere quando la donna raggiunge il climaterio), può portare alla riduzione della fase anagen con conseguente assottigliamento del capello.
Quando si parla di vera alopecia androgenetica femminile si osserva un pattern di stempiatura tipicamente maschile con livelli di androgeni nel sangue molto alti (condizione molto rara).
Come curare quindi la calvizie? Le soluzioni dello Studio Medico Adigrat di Milano
Lo Studio Medico Adigrat di Milano si è distinto nel corso degli anni nella cura e nella prevenzione di calvizie e alopecia mediante l’uso delle tecniche più avanzate e dei prodotti e dispositivi medici più all’avanguardia. In base all’avanzamento della calvizie siamo in grado di offrire ai nostri pazienti un range di trattamenti capaci di ridurre la perdita di capelli, rallentarne la caduta e rinforzare i capelli. I nostri trattamenti di punta sono:
- Haircare
- Carbossiterapia
- Trapianto FUE
- E molti altri
La tecnica che noi consigliamo maggiormente è quella del trapianto capelli con tecnica FUE (Follicular Unit Extraction, ovvero Estrazione di Unità Follicolari), la migliore procedura per riportare i capelli nelle aree perse, senza gli inconvenienti estetici, pratici e le cicatrici della tradizionale tecnica FUT. Ne parliamo in modo più approfondito qui e qui.
Per i trapianti capelli collaboriamo con uno dei massimi esperti del settore in Italia, il medico tricologo Dr. Roberto Fronte del Centro Capelli Europeo, che offre presso lo Studio Medico Adigrat di Milano tutta la sua professionalità e trentennale esperienza, accompagnando il paziente sin dalla fase del trattamento, fino anche al post trapianto, garantendo un ottimo risultato e i più rigorosi standard sanitari.
Di seguito vi proponiamo una gallery per capire come il Trapianto FUE possa risolvere svariati problemi di calvizie, anche avanzati!
Sei alla ricerca di un metodo poco invasivo di trapianto capelli che porti a risultati naturali? Scopri la tecnica FUE proposta dallo Studio Medico Adigrat di Milano e contattaci per maggiori info.
Fonti: Definizioni degli stadi della scala di Hamilton-Norwood – Wikipedia